Waylander dei drenai by DAVID GEMMELL

autore:DAVID GEMMELL [GEMMELL, DAVID]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Durante i primi tre giorni di viaggio Danyal compì progressi tali da lasciare stupefatto Waylander. Il guerriero sapeva già che la ragazza era agile, forte e intelligente, ma scoprì ben presto che i suoi riflessi avevano una rapidità incredibile e che la sua capacità di assimilare le istruzioni era ancora più incredibile.

«Tu dimentichi» sottolineò Danyal, «che mi sono esibita sui palcoscenici di

Drenan. Sono stata addestrata a danzare e a fare il giocoliere, ed ho trascorso tre mesi con un gruppo di acrobati.»

Ogni mattina i due si allontanavano dai carri, sul terreno ondulato delle Steppe: il primo giorno Waylander insegnò a Danyal a lanciare il coltello, e la facilità con cui lei s’impadronì di quella tecnica lo indusse a rivedere i suoi metodi di addestramento. Inizialmente, la sua intenzione era stata solo di assecondare quello che riteneva un capriccio della ragazza, ma adesso cominciò a metterla sul serio sotto pressione. La sua esperienza di giocoliere conferiva a Danyal uno straordinario senso dell’equilibrio e lei maneggiava con pari abilità tutti i coltelli di Waylander; sebbene avessero peso e lunghezza differenti: si limitava a soppesarli per valutarne il peso e li scagliava contro il bersaglio. Sui primi cinque tiri, soltanto uno non centrò l’albero colpito dal fulmine a cui lei aveva mirato.

Trovato un sasso con un elevato contenuto di gesso, Waylander disegnò quindi

sul tronco la figura di un uomo e porse un coltello a Danyal, facendola girare in modo che volgesse le spalle all’albero.

«Adesso voglio che tu ti giri e lanci il coltello senza indugiare, mirando al collo» disse.

Ruotando sui talloni, lei mosse di scatto il braccio e il coltello andò a piantarsi nell’albero, appena al di sopra della spalla destra della figura disegnata su di esso.

«Dannazione!» imprecò Danyal, e Waylander si concesse un sorriso mentre an-

dava a recuperare l’arma.

«Ti avevo detto di girarti, non di ruotare su te stessa: quando hai tirato, ti stavi ancora muovendo verso sinistra... e questo ha portato il tuo braccio oltre il bersaglio. Comunque, hai ottenuto un buon risultato.»

Il secondo giorno, Waylander prese a prestito un arco e una faretra di frecce.

Danyal risultò meno abile con quell’arma, ma rivelò di avere una buona mira. Do-po averla osservata per qualche tempo, Waylander le fece rimuovere la camicia e la prese per le maniche, legandogliela strettamente intorno al torace, in modo da ap-piattire i seni contro le costole.

«Non mi sento molto comoda» protestò lei.

«Lo so, ma quando ti prepari a tirare incurvi la schiena per evitare che la corda ti urti il corpo... e questo ti altera la mira.»

L’idea non ebbe però successo e Waylander passò allora all’impiego della spa-

da. Uno degli uomini di Durmast gli aveva venduto una sottile sciabola con l’elsa d’avorio dalla protezione in filigrana d’argento, un’arma ben bilanciata e abbastanza leggera da dare a Danyal una maggiore rapidità di movimento che compensasse la sua inferiore forza fisica.

«Ricordati sempre che in genere la spada viene usata per menare fendenti»

spiegò alla ragazza, quando si sedettero uno accanto all’altra dopo un’ora di lavoro.

«Per lo più, il tuo avversario

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